Chiara Nicolini: l’importanza della connessione, della condivisione
Riuscire a seguire il flusso di pensieri che guida Chiara Nicolini, quando le si lascia ampio spazio per esprimere se stessa, è un’impresa tanto difficoltosa quanto affascinante.
Ho avuto il piacere di incontrare Chiara durante la quarta edizione del Salone della Cultura di Milano svoltasi nel mese di gennaio 2020 quando entrambe, insieme alle colleghe Cristina Balbiano D’Aramengo – legatrice – e Laura Bartoli – traduttrice e raccoglitrice di oggetti e opere dickensiane –, abbiamo tenuto una conferenza sul tema delle donne nel collezionismo librario.
Da questa esperienza è nato un dialogo che vive ancora oggi e che ha reso possibile la chiacchierata da cui è scaturito un racconto appassionante di una vita vissuta al massimo e che ha permesso a Chiara di comprendere a fondo il proprio ruolo all’interno del panorama culturale contemporaneo.
Giovane amante della televisione più che dei libri, nonostante entrambi i genitori fossero dei lettori forti, Chiara è sempre stata attirata dalle illustrazioni, in particolare quelle in stile Liberty e Art Nouveau, tanto da lasciare che fosse una serie di fortunate coincidenze legate proprio all’immagine a far sbocciare un profondo sentimento di ammirazione nei confronti del libro, oggetto di cui si è circondata e settore in cui ha deciso di investire le proprie forze e il proprio tempo.

Cosmographiucus liber datato 1524 messo all’asta dalla Pandolfini Casa D’Aste nel maggio 2019
Giunta ormai al termine del percorso di studi universitari, durante una delle frequenti visite alle librerie dell’usato che stavano diffondendosi alla fine degli anni Novanta, l’attenzione di Chiara venne attirata da un volume piuttosto corposo che raccoglieva in ordine alfabetico tutti i nomi degli illustratori e delle illustratrici conosciute fino a quel momento.
Leggendolo con attenzione, la nostra iniziò a provare una certa curiosità nei confronti di quei pochi nomi femminili ivi riportati: da quel provvidenziale incontro è nata la tesi di laurea dedicata all’illustrazione femminile per bambini, tematica che tutt’oggi la appassiona.
Per compiere le proprie ricerche ella si trasferì per un breve periodo di tempo a Londra, città in cui ebbe i primi contatti con il mondo del libro antico e in cui decise di trasferirsi in pianta stabile dopo il conseguimento della laurea nel 1998.
Dopo una prima esperienza vissuta a casa di un anziano signore per il quale la nostra curava la buona salute della biblioteca, Chiara ha avuto modo di confrontarsi con realtà librarie più ampie: da Biblion, libreria che esponeva testi di altri editori inglesi e che ora non esiste più, passando per Marchpane specializzato in libri illustrati per bambini, fino ad arrivare a Christopher Sokol, libraio che le ha permesso di imparare gran parte di ciò che compone il suo bagaglio culturale circa il libro antico.
Completamente immersa nella materia libro, Chiara, attenda osservatrice, si accorse della mancanza di una rivista specializzata sull’illustrazione così, insieme a un’amica con la quale collabora tutt’ora, decise di fondare Illustration, un luogo in cui gli appassionati di illustrazione possano soddisfare la propria sete di curiosità.
Dopo l’esperienza londinese, Chiara rimise piede su suolo italiano e vi rimase mantenendo i ricettori della creatività sempre attivi.
Sistematasi a Milano, nel novembre 2011, insieme all’amico libraio antiquario Andrea Oioli, ella inaugurò la Galleria Libreria Demetra dedicata ai libri antichi e d’artista, gestita da Arianna Calò dal 2013, nel quartiere di Brera in via Fiori Oscuri: «L’idea è di mettere assieme volumi di epoche passate e oggetti contemporanei: libri-sculture, flip book e così via».
Dopo un paio di anni iniziò a collaborare con la casa d’aste Pandolfini che la vede ricoprire diversi ruoli inerenti la catalogazione e la creazione di un portfolio dedicato alle collezioni custodite in biblioteche private.
Quando parla del proprio lavoro, Chiara ne descrive tutta la difficoltà in relazione al momento storico che stiamo attraversando ma non dimentica di sottolineare le soddisfazioni che la mente ne ricava essendo un mestiere sempre nuovo e mai uguale a se stesso.

«Il mio ruolo nella cultura ha iniziato a emergere nel momento in cui ho iniziato la mia avventura all’interno dell’Aldus Club».
Correva l’anno 2014 quando, da un angolo della sala utilizzata per le riunioni a cui ancora presiedeva Umberto Eco, Chiara ha iniziato a osservare e a far sentire poco alla volta la propria voce, cresciuta fino a conquistare un posto d’onore con l’invenzione, nel 2019, di un premio, a cadenza biennale, dedicato ai giovani collezionisti, energia indispensabile per dare nuova vita a un ambiente in cui le generazioni più recenti hanno difficilmente accesso.
Con il passare del tempo, complice anche l’emergenza sanitaria che ha fatto sì che tutte le iniziative culturali fossero spostate su canali digitali, Chiara è arrivata a ricoprire il ruolo di segretaria dando così l’opportunità al Club di continuare a vivere grazie agli incontri online e alla pubblicazione de I quaderni dell’Aldus, periodico annuale lanciato nel gennaio 2021 e diretto da Luigi Mascheroni con la cura grafica di Edoardo Fontana, editi da De Piante Editori.
“Condivisione” e “connessione” sono i termini che guidano Chiara nel suo lavoro quotidiano all’interno di uno spazio culturale in cui ella sente di essere un elemento di connessione tra le persone utile per creare spazio a nuove idee.
Fare da ponte non è tuttavia l’unico ruolo che Chiara sente come proprio, in lei infatti vive una collezionista appassionata che freme di gioia nel contemplare il tesoro formato per lo più di divine commedie, libri che parlano di libri e libri sugli alberi che la stessa inizia a raccogliere a partire dagli anni Novanta dopo aver affrontato la lettura di Mitologia degli alberi scritto da Jaques Brosse.
Per ciò che concerne la Divina Commedia dantesca, come ultima impresa, Chiara ha avuto modo di partecipare all’organizzazione di una mostra a essa dedicata e che avrà luogo tra il 19 settembre e il 1° ottobre presso diversi istituti culturali della città di Cremona.

Nelle puntate precedenti:
Paola Tosi: una nuova energia editoriale in circolazione
Laura Bartoli: giovane volto italiano di Charles Dickens
Elisa Bolchi: Virginia Woolf attuale e viva attraverso i social
Nasce un nuovo spazio tutto al femminile. Spazio alle donne: fare cultura nel XXI secolo”