Che lavoro! Si potrebbe dire e, se la frase non invecchiasse il suo stesso autore, si potrebbe aggiungere “sono cose che non si fanno più oggidì”.

Un cofanetto contenete due libretti: uno è la ristampa anastatica di Per la voce di Majakovskij, 13 poesie nel libro famoso inventato e costruito da El Lisitskij e l’altro contiene  la sua traduzione – delle poesie, delle scritte nelle immagini e del paratesto – e un’introduzione all’oggetto, cioè la suddetta l’antologia delle opere del poeta pubblicata nel 1923.

Il libretto originario, com’è noto, fu realizzato a Barlino con i soli materiali della “cassa dei caratteri” e la loro combinazione, a due colori, ed è universalmente – e a buon diritto – considerato un capolavoro dell’arte tipografica del Novecento.

Stampato – ma il termine è qui riduttivo – dalle Grafiche Nava in 1000 copie, con la cura e l’attenzione e la competenza di Felice Nava, espressamente citato nel colophon.

Massimiliano Varnai

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