Antonietta Florio è laureata in Lingue, Letterature e Culture Moderne all’Università Gabriele d’Annunzio Chieti-Pescara. Appassionata di letteratura, filosofia e arte e particolarmente attenta ai temi dell’attualità, ha praticato uno stage presso “Il Centro – Quotidiano dell’Abruzzo” e ha collaborato con un giornale online. Attualmente collabora con la casa editrice Solfanelli, presso la quale ha pubblicato il saggio La gnoseologia di Marsilio Ficino. Conoscere attraverso la creatività dell’«imaginatio-phantasia», e scrive recensioni e approfondimenti filosofico letterari sul suo blog: https://ilclubdelsaperefilosofico.wordpress.com/

Juxtapax. Tommaso d’Aquino contro l’attuale crisi della giustizia

Nel saggio Juxtapax. Tommaso d’Aquino contro l’attuale crisi della giustizia, Yuriy Tykhovlis propone e offre una rilettura del contributo dell’Aquinate sui temi della giustizia e della pace, soprattutto alla luce dei cambiamenti e delle sfide della società contemporanea. Lo sguardo dell’autore corre al suo Paese natìo, l’Ucraina, che, dilaniato da guerre intestine rileva l’importanza di riflettere sul valore della pace tra i popoli.

L’obiettivo, in un certo senso, è di armonizzare il pensiero di Tommaso d’Aquino con il contesto in cui viviamo e scoprire se le realtà di pax et iustitia «sono enti a sé stanti o se esistono in funzione di altre realtà». A fungere da guida in siffatta indagine è la Summa Theologiae dell’Angelico Dottore.

Il suo pensiero filosofico-giuridico, rileva Tykhovlis, è di indirizzo moralista poiché egli vede «il diritto con la lente della giustizia, nei suoi aspetti di virtù morale e soprannaturale»; cristiano, giacché evidenzia la partecipazione del diritto terreno alla legge divina. Di conseguenza, l’azione umana partecipa di quella divina e si scorge qui, una volta di più, il desiderio dell’uomo di essere uguale a Dio.

Per l’Aquinate il diritto non precede la giustizia, ma questa usa quello (lo ius) come materia prima, il quale a sua volta si sviluppa nelle relazioni interpersonali. È importante sottolineare che il fondamento ultimo di ogni diritto è la persona umana e la finalità della giustizia è il bene comune, promosso dal bene particolare dei singoli membri della società.

Per ciò che concerne la nozione della pace, essa è considerata da San Tommaso non come fine a sé stante, bensì come mezzo per il conseguimento del Bene. Sulle orme di Sant’Agostino, egli definisce la pax come «tranquillità dell’ordine», assenza di ostacoli. Gli ingredienti indispensabili per la costruzione della pace sono: l’amore, quale «manifestazione tangibile dello Spirito Santo», la carità, quale «centro della vita individuale e sociale della persona umana», e l’aiuto reciproco, poiché aiutare non è un diritto, non è un obbligo, ma un’«azione virtuosa».

Ciò che ne emerge è da intendersi come una sorta di mònito nel recuperare l’autenticità di valori tanto individuali quanto sociali, che oggigiorno sono votati a un declino lento, ma inarrestabile:

«Senza la pace non può regnare la giustizia e senza l’ordine di giustizia non si ha una pace vera e duratura. Entrambe queste realtà costituiscono le dimensioni necessarie per permettere a tutti e a ciascuno di raggiungere la maggiore perfezione possibile in termini sociali e personali.»

Il libro è disponibile sul sito della casa editrice Solfanelli (clicca qui) e su Maremagnum (clicca qui)


 

 

titolo: Juxtapax. Tommaso d’Aquino contro l’attuale crisi della giustizia
autore: Yuriy Tykhovlis
collana: Faretra
editore: Solfanelli
pagine: 328
prezzo: 16,00 €
pubblicazione: 01/2021
ISBN: 9788833052144

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Juxtapax. Tommaso d’Aquino contro l’attuale crisi della giustizia
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