Matteo Zanini nasce sotto il segno dei Pesci, a marzo. Cresce con i libri e il profumo dei boschi e decide, poi, di prendere in mano la penna per raccontare le sue storie. Ha pubblicato La notte delle fate, Irraggiungibile, Istantanee, Catherine, Disincanto e Benzina estetica sul mondo. Trova conforto nella cucina, nelle passeggiate e nella letteratura classica inglese. Ha il sogno di vivere della sua penna; nel frattempo, si circonda di carta, inchiostro e tuffi d’immaginazione.

Il dolore dei pesci

Luca Giumento scrive un romanzo lacerante, di una potenza che sembra fatta di inchiostro e incastri di sillabe, virtuosismi di immagini, rimandi intellettuali di una suggestione che non può lasciare indifferenti. Ne Il dolore dei pesci è – in primis – la scrittura a incantare, a lasciare un segno nel pulsare del lettore, a legarlo a sé pagina dopo pagina, come se l’autore avesse tra le mani una bacchetta magica, più che una semplice penna. Perché la scrittura di Giumento è tutt’altro che semplice – ma non per questo meno fruibile! Il suo è un narrare accorto, soppesato, intelligente; e la narrazione, proprio per questo, procede incalzante tra la concretezza delle azioni e le sospensioni delle riflessioni, tra il susseguirsi delle vicende tangibili e i check point che si intravedono nelle corrispondenze di cui Il dolore dei pesci è pieno.

Teo – il protagonista del romanzo – è un giovane omosessuale al culmine della propria pienezza e, insieme, al limite del suo smarrimento. Trovatosi prematuramente proprietario di un appartamento, circondato da perbenisti borghesi a lui non somiglianti, sorretto da un microcosmo di affetti e viandante nella ricerca di ricordi, certezze e amore, Teo spalancherà le porte del suo spirito, consentendoci di sbirciare dalla serratura del suo cuore, delle sue vibrazioni, del suo passato da ricomporre – con l’augurio di potersi permettere un futuro meno nebbioso.

Il dolore dei pesci è un romanzo che necessita di immersione, che chiede al lettore la fiducia di una mano tesa e l’abbandono di cui munirsi per cedere all’indeterminatezza di alcune domande; perché solo lasciandosi abitare dai dubbi, solo interrogandosi e cercando sarà possibile tornare al punto in cui le risposte si sono posate – nell’attesa del nostro ritorno.

Il dolore dei pesci racconta di relazioni e di famiglia, di amicizia e accettazione, di perdono e rinascita, della rivolta necessaria, della rivendicazione, del “lasciar andare”; Luca Giumento ci racconta tutto questo unendolo all’Arte – con richiami di suggestione efficaci – alla sessualità, alle perversioni, allo scambio. Perché in queste pagine si respira tanta vita – l’euforia e la depressione, l’alba e il crepuscolo, la genesi e la stasi – e, dando loro fiducia, ciascuno di noi potrà riconoscere un frammento di sé, il passaggio rapido di fronte a uno specchio, la memoria della salsedine nelle narici mentre il sole sorge e i pescatori assonnati mostrano con orgoglio l’esito della loro notte di fatiche e speranze – insieme a quel muto dolore di chi rimane adagiato su un tappeto di ghiaccio a implorare un respiro prezioso come una lacrima di mare.

Il libro è disponibile sul sito della casa editrice SuiGeneris (clicca qui) e su Maremagnum.com (clicca qui)

titolo: Il dolore dei pesci
autore: Luca Giumento
collana: Pierre Dumayet
editore: SuiGeneris
pagine: 202
prezzo: 15,00 €
pubblicazione: 05/2019
ISBN: 9788894848205

L’AUTORE – Luca Giumento è nato a Palermo nel 1985 e attualmente vive in Spagna. Ex studente di cinema, da sempre appassionato di scrittura creativa. Ha pubblicato racconti brevi tra cui: Fantastico Ventidue, vincitore del Subway-Letteratura 2013; Hibiscus, edito da Navarra Editore e Polaroid, apparso sul web magazine Ziguline.

 

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Il dolore dei pesci
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Il dolore dei pesci
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