Per realizzare un buon libro, la ricetta non prevede chissà quanti ingredienti. In fondo, a ben guardare, ne basta solo uno, se usato correttamente: l’amore. Gli amici di D Editore lo sanno bene, e su questo semplice, ma fondamentale, ingrediente hanno costruito una casa editrice con la C.. anzi con la D maiuscola!
Li abbiamo disturbati per farci raccontare la loro storia e la loro attività editoriale. Ce ne parla Emmanuele Pilia… buona lettura!

 

Benvenuto Emmanuele. Prima di parlare di libri, ci piacerebbe raccontare la storia di D Editore partendo da una parola: “amore”. Come nasce la casa editrice e per che cosa sta la “D”?
Be’, intanto grazie, perché anticipi una storia che ci piace spesso raccontare. D Editore nasce infatti da un amore. Non parlo dell’amore romantico o dell’amore fraterno implicito in un’amicizia (il quale, ovviamente era ed è alla base di quest’avventura). L’amore che ci ha fatto diventare i papà di D Editore è rivolto al futuro, ai cambiamenti che questo strano mondo ha subito nei secoli, ma anche all’arte e alla bellezza (qualunque cosa ciò voglia dire).
Sì, lo so, sembra presuntuoso, ma andiamo per ordine: nel 2010, tutti noi ci occupavamo di altro: Massimiliano Ercolani di architettura, Emidio Battipaglia di fotografia ed Emmanuele Pilia (che sono io) si occupava di critica. Ma è da quest’amore, (che è stato poi il cemento della nostra amicizia) che dopo qualche anno nascerà D Editore. L’idea iniziale era semplice: portare in Italia alcuni temi e alcuni libri che avevano difficoltà a penetrare, per mille motivi.
Per quanto riguarda la nostra D, be’ sta per De Leyva, che era il cognome della Monaca di Monza, personaggio storico molto diverso da come lo dipinse Manzoni: era un’antesignana della lotta per i diritti delle donne, un’eroina delle libertà individuali.

Un’avventura che è iniziata dal crowdfunding e che ha stimolato anche l’attenzione di alcuni giornali rinomati…
Sì, siamo nati con il crowdfunding. Allora si iniziava a parlare di questa tecnica fundraising, ma era qualcosa che sembrava ancora fumoso e poco chiaro. Considera solo che al tempo non era possibile avviare progetti con Kickstarter se non come cittadini statunitensi. Nonostante queste difficoltà, il nostro primo progetto editoriale fu un piccolo successo: pubblicammo un libro che tutti e tre amavamo (per tornare al tema dell’amore) ossia l’edizione italiana di War and Architecture di Lebbeus Woods, un testo di culto tra gli architetti interessati ai temi dell’utopia. E la nostra fu una piccola utopia raggiunta: non solo riuscimmo a raggiungere molti più lettori di quanto avessimo auspicato, ma, come ricordi anche tu, attirammo l’attenzione del Sole24Ore e di altri giornali. Tra l’altro, dopo qualche tempo abbiamo scoperto che War and Architecture è stato il primo libro in Italia la cui pubblicazione è stata finanziata tramite crowdfunding.

 … E il crowdfunding è una strategia vincente, tanto che l’autore diventa co-produttore dell’opera. Ce ne vuoi parlare?
Assolutamente sì. Partiamo dal presupposto che fa parte del modus operandi di D Editore quello di coinvolgere la nostra comunità di lettori il più possibile nel nostro lavoro. Inizialmente, quest’idea, mutuata dal mondo dell’open source, era piuttosto vaga, ma con il tempo si è affinata. Mettiamola così: se volessimo sintetizzare, la vita di un libro può essere divisa in quattro fasi: progettazione, produzione, distribuzione/comunicazione e consumo. Sì, suona freddo, ma è un razionalismo utile a capire il discorso.

Per noi il crowdfunder non è solo il tizio che ci aiuta a portare a casa il progetto, ma è anche un lettore che vogliamo coinvolgere a tutto tondo, come spesso facciamo tramite gli strumenti che internet ci mette a disposizione: sondaggi, comunicazione diretta, mail, video streaming, eccetera. Nella progettazione spesso usiamo il crowdsoursing: abbiamo tradotto il nostro lavoro più ambizioso in questo modo, La fine dell’invecchiamento, che oggi è tutt’ora il nostro libro più venduto. C’è poi il crowdreading, che in qualche modo cambia il consumo del libro, e poi la ricerca di modi sempre nuovi di poter far conoscere il proprio lavoro. Ecco, il crowdfunding è solo una fase, che riguarda il finanziamento dell’opera, ma spesso riguarda anche altri aspetti.

“Tuffiamoci” nel catalogo di D Editore! Parlaci del primo libro che avete pubblicato e come si è specializzata la casa editrice nel tempo.
Come dicevo prima, il nostro primo libro è Guerra e Architettura, di Lebbeus Woods, un testo che per chiunque si occupi di architettura radicale è una sorta di pietra miliare. Difficile parlare di questo libro, perché non rientra nell’alveo di alcun genere preciso: parla di architettura, ma non è un saggio; è un libro estremamente poetico, ma non è un libro di poesie; è ricco di illustrazioni, ma non è un catalogo. Potrei dire che è un omaggio alla città di Sarajevo, dove questo libro è stato concepito. Lebbeus Woods è sempre stato infatti interessato al tema della distruzione nelle città, e quando il conflitto dei Balcani si inasprì, lui decise di andare lì per vedere com’era fatta la guerra in una nazione occidentale. Si fece fare un tesserino da inviato di guerra da una rivista di architettura (che è – come dire – una strana anomalia) e andò a vivere sei mesi in quella città dove si stava consumando un urbicidio. Il risultato è questo libro potentissimo, che abbiamo avuto l’onore di pubblicare.

Certo, poi abbiamo percorso altre strade: negli ultimi tempi ci siamo interessati anche molto alla narrativa – soprattutto nordamericana – e alla saggistica pop. Ma il nostro progetto resta lo stesso: cercare di spiegare il nostro tempo, che sia attraverso una narrazione o un saggio, questo importa poco.

Vuoi anticiparci qualche titolo di prossima pubblicazione?
Assolutamente sì, ti parlerò di due testi su cui stiamo scommettendo molto. Il primo è Ufociclismo, un saggio un po’ folle che nasce da un’esperienza artistica che è diventata riflessione sulle città che tutti noi viviamo. L’idea è quella di mappare il territorio urbano alla ricerca dell’alieno che è in ogni città. Gli UFO che ricercano gli ufociclisti non sono tra i cieli, ma nelle nostre strade, e hanno le sembianze di anomalie della maglia urbana. Confuso? Be’, a breve rilasceremo maggiori dettagli…

Il secondo libro che uscirà a breve è un testo su cui stiamo scommettendo molto, ed è il primo romanzo di Valerio Valentini, Ci sono molti modi. Il tema è complesso e vale la pena di discuterlo più seriamente, ed è la morte. Ci sono molti modi è ambientato nella periferia della periferia, ossia la provincia italiana, uno spazio dove il tempo rallenta e la noia e la banalità è l’elemento che domina le vite dei protagonisti di Valentini. Una noia che porta alla depressione e al desiderio di morte. È un romanzo in cui l’elemento della filosofia è fortemente presente, tanto è vero che si è resa necessaria la consulenza con un noto filosofo italiano. Ma anche qui, rilasceremo maggiori dettagli a breve…

Una domanda “secca”. E-book: sì o no?
Sì: per quanto noi siamo amanti del design e della bella grafica, se il contenuto rimane inalterato… Perché no?

E il cosiddetto “Social reading”?
Come accennavo prima, è una pratica che noi amiamo proseguire: ci piace condividere con i nostri lettori spazi virtuali in cui scambiare opinioni sul nostro lavoro, per continuare ad accompagnarci con l’opera, ma anche per imparare dai nostri errori quando ce li segnalano!

Quali sono le prossime fiere di settore alle quali i nostri lettori possono venire a trovarti?
La prossima fiera a cui parteciperemo sarà il PisaBook, una fiera molto giovane ma molto dinamica.

Grazie e a presto!
A voi! Ci vediamo su Maremagnum.com!

Potete seguire le novità di D Editore qui:

  1. Sul Sito di D Editore: http://deditore.com/
  2. Su Maremagnum.com: https://www.maremagnum.com/librerie/editore-d-editore
  3. Sulla pagina ufficiale di Facebook: @DEditore

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